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Trovare tutti i file che contengono una stringa di testo

Da shell eseguire il comando:

$ grep -rnw 'directory' -e "pattern"

-r o -R esegue una ricerca in tutte le sottocartelle (ricerca recursive), -n mostra il numero di linea and -w ricerca la parola intera. Se si aggiunge -l (lettera L) verrà mostrato solo il nome del file.

Oltre a questi è possibile utilizzare i parametri --exclude--include per effettuare una ricerca più mirata:

$ grep --include=\*.{c,h} -rnw 'directory' -e "pattern"

Il comando ricerca la stringa pattern solo nei file che hanno estensione .c o .h. Allo stesso modo il parametro --exclude:

$ grep --exclude=*.o -rnw 'directory' -e "pattern"

esclude dalla ricerca i file che terminano con l’estensione .o.

Anziché file è possibile include o escludere intere directory attraverso i parametri --exclude-dir--include-dir, come nell’esempio:

$ grep --exclude-dir={dir1,dir2,*.dst} -rnw 'directory' -e "pattern"

Per ulteriori opzioni è possibile consultare il manuale di grep:

$ man grep

Rimozione dei kernel obsoleti

Con i vari aggiornamenti del sistema succede che i pacchetti kernel si accumulano occupando così spazio su disco, oltre ad un vistoso incremento delle voci che Grub visualizza al boot.

Per una rapida rimozione “al volo” è sufficiente digitare a riga di comando:

$ sudo apt-get remove --purge $(dpkg -l 'linux-image-*' | sed '/^ii/!d;/'"$(uname -r | sed "s/\(.*\)-\([^0-9]\+\)/\1/")"'/d;s/^[^ ]* [^ ]* \([^ ]*\).*/\1/;/[0-9]/!d')

Il comando rimuoverà tutti i pacchetti dei kernel tranne quello correntemente in uso. Assicurarsi quindi di aver avviato il sistema con l’ultima versione disponibile prima di eseguire il comando.

Fonte: Ask Ubuntu – How do I remove or hide old kernel versions to clean up the boot menu?

Installare Wireshark su Ubuntu

In informatica e in telecomunicazioni Wireshark è un software  per l’analisi di protocollo (o packet sniffer, letteralmente annusa-pacchetti) utilizzato per la soluzione di problemi di rete, per l’analisi e lo sviluppo di protocolli o di software di comunicazione e per la didattica.

Possiede un’interfaccia grafica che ne facilita l’utilizzo e la scrematura dei dati raccolti. Tuttavia richiede competenze specifiche e una profonda conoscenza delle reti informatiche e del modello ISO/OSI.

Wireshark riesce a “comprendere” la struttura di diversi protocolli di rete, è in grado di individuare eventuali incapsulamenti, riconosce i singoli campi e permette di interpretarne il significato.

Per gli utenti di Ubuntu e dei sistemi Debia-based è disponibile nei repository ufficiali e per l’installazione è sufficiente scrivere nel terminale:

$ sudo apt-get install wireshark

Prima del suo utilizzo  è necessario dare le corrette autorizzazioni al nostro utente affinché possa accedere correttamente alle interfacce di rete installate sul nostro sistema.

$sudo dpkg-reconfigure  wireshark-common

Alla domanda: “Permettere ai non-superuser di catturare i pacchetti?” rispondere <Sì>.

Dopodiché assegnare l’utente corrente al gruppo wireshark:

$ sudo usermod -a -G wireshark $USER

Infine riavviare il sistema, o effettuare un logout per rendere effettive queste modifiche. Adesso siamo pronti ad utilizzare il software che può essere avviato dal menù o dal terminale:

$ wireshark

Una volta selezionata l’interfaccia di rete e avviato il capturing dei pacchetti, vedremo una gran mole di dati e informazioni riferiti al traffico di rete verificatosi in quel medesimo instante. Come ho già detto all’inizio, l’analisi e l’interpretazione di questi dati richiede una buona conoscenza del funzionamenti delle reti e dei protocolli. Prossimamente pubblicherò alcuni casi concreti e qualche esempio pratico.

Verificare la versione di Linux Ubuntu

Per conoscere la versione, il tipo di architettura e altre informazioni relative al kernel Linux attualmente in uso sulla propria distribuzione, basta digitare questo comando da shell:

$ uname -a
Linux barebone 3.13.0-32-generic #57-Ubuntu SMP Tue Jul 15 03:51:08 UTC 2014 x86_64 x86_64 x86_64 GNU/Linux

Se utilizziamo una distribuzione Ubuntu, possiamo conoscere la versione attualmente installata tramite questo comando:

$ lsb_release -a
No LSB modules are available.
Distributor ID: Ubuntu
Description: Ubuntu 14.04.1 LTS
Release: 14.04
Codename: trusty

 

Disco esterno per la Playstation 3

La Playstation 3 è dotata di due porte USB alle quali è possibile collegare un disco esterno ed utilizzarlo come memoria di massa per archiviarci musica e filmati. Prima però deve essere inizializzato correttamente.

Innanzitutto deve essere formattato in FAT32. Potrebbe sembrare strano ma Windows, a causa di alcune limitazioni imposte, potrebbe avere qualche difficoltà a formattare il disco in questo formato se la sua capacità supera i 32 GB (cosa assai probabile). Per questo motivo potrebbe essere più conveniente farlo in Linux/Ubuntu tramite il pacchetto dosfstools. Assicuriamoci pertanto di averlo installato sul sistema. Poi colleghiamo il disco e individuiamo il corretto device. Quindi procediamo alla sua formattazione, operazione che cancellerà qualunque informazioni si trovi già nel disco:

$ sudo mkdosfs -F 32 -I /dev/<device>

Una volta completata la formattazione montiamo il nuovo filesystem e creare le directory tramite questi comandi:

$ sudo mkdir /<mount-point>/PICTURE
$ sudo mkdir /<mount-point>/MUSIC
$ sudo mkdir /<mount-point>/VIDEO
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3/EXPORT
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3/SAVEDATA
$ sudo mkdir /<mount-point>/PS3/THEME

Adesso copiate tutti i dati che desiderate nelle cartelle appropriate.I file saranno  visibili nella XMB della console.

Un ultimo accorgimento: il formato FAT32 non permette di immagazzinare file di dimensione superiore ai 4.0 GB. Eventuali filmati dovranno essere divisi in più file oppure ricompressi.