Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto.
Gilbert Keith Chesterton
Chi non crede in Dio non è vero che non crede in niente perché comincia a credere a tutto.
Gilbert Keith Chesterton
A partire dalla versione 10.11 di Mac OS X (nome in codice El Capitan) la riparazione dei permessi è diventata una procedura gestita dal sistema in maniera autonoma. Pertanto è stato rimosso il comando Ripara i permessi da Utility Disco.
Quindi l’utente non deve più preoccuparsi di farlo e lasciare che ci pensi il sistema. Tuttavia per chi lo desidera, è possibile ancora eseguire la verifica tramite Terminale:
sudo /usr/libexec/repair_packages --verify --standard-pkgs /
Se l’operazione di verifica rileva dei problemi si può procedere con la riparazione:
sudo /usr/libexec/repair_packages --repair --standard-pkgs /
Le operazioni di verifica e di riparazione possono richiedere da pochi istanti a più di mezz’ora. Attendere sempre la fine di ciascun processo.
Quando devo installare il run-time Java, ancora preferisco affidarmi all’implementazione di Oracle. Di seguito le istruzioni per installarla in Ubuntu tramite PPA.
$ sudo add-apt-repository ppa:webupd8team/java $ sudo apt-get update $ sudo apt-get install oracle-java8-installer
Il primo comando aggiunge il PPA all’elenco dei nostri sorgenti, il secondo aggiorna gli indici il terzo installa il pacchetto software corrispondente alla versione indicata. Quindi se si necessita di una versione differente basta cambiare il numero.
Ecco come installare la versione 1.8 stabile di WineHQ in Ubuntu dal PPA ufficiale del progetto.
Prima di procedere rimuovere ogni altra versione già presente sul proprio sistema. Quindi digitare da console i seguenti comandi:
$ sudo add-apt-repository ppa:ubuntu-wine/ppa $ sudo apt-get update $ sudo apt-get install wine1.8 winetricks
Il primo aggiunge il PPA all’elenco dei nostri sorgenti software; il secondo aggiorna gli indici e il terzo esegue l’installazione dei pacchetti necessari.
Sarebbe bello parlare con i bambini che eravamo e chiedere loro cosa ne pensano degli adulti che siamo diventati.
Juan Felipe Gabanhia