Come eliminare le partizioni GPT

Il GUID Partition Table (GPT) è un nuovo standard per la definizione della tabella delle partizioni e viene utilizzato al posto del vecchio Master Boot Record (MBR) sui dischi di grandi dimensioni (oltre i 2 TB), sui sistemi hardware dotati di UEFI BIOS e sistemi operativi a 64 bit.

Le partizioni GPT non sono amministrabili con i normali tool di gestione disco di Windows e spesso comportano anche problemi con i programmi di clonazione dei dischi (Ghost, TrueImage, ecc…) e con i vari software di partizionamento dei dischi; in particolare sembrano esserci incompatibilità tra partizioni GPT create su diversi sistemi operativi (es. tra Mac e Windows).

Quindi per riuscire a cancellare in modo veloce ed efficace una di queste partizioni da Windows è necessario agire da riga di comando dopo aver collegato il disco al nostro sistema. Aprire un Prompt dei Comandi come amministratore e digitare:

C:\WINDOWS\System32> diskpart
Microsoft DiskPart versione 10.0.15063.0 Copyright (C) Microsoft Corporation.
Nel computer PARWIN7
DISKPART>

e otterremo il prompt del programma diskpart.

Digitare adesso list disk per ottenere il listato dei dischi identificati dal sistema:

DISKPART> list disk
Disco n.  Stato    Dim.    Libera   Din  Gpt
--------- -------- ------- -------- ---- -----
Disco 0   Online   149 GB  0 B
Disco 1   Online   932 GB  0 B           *

Selezionare il disco su cui si desidera agire digitando select disk <num. disco> (nel nostro esempio abbiamo scelto il disco 1):

DISKPART> select disk 1
Il disco attualmente selezionato è il disco 1.

Adesso scrivete il comando clean per azzerare la tabella delle partizioni (attenzione: questo comporterà l’eliminazione totale di tutti i dati presenti sul disco):

DISKPART> clean
Pulitura del disco completata.

Infine digitate il comando exit per terminare il programma:

DISKPART> exit
Chiusura di DiskPart in corso...

A questo punto sarà possibile usare la solita gestione disco di Windows (Strumenti di amministrazione > Gestione computer > Gestione disco).

 

Un semplice stress test

Un piccolo trucco per fare andare il proprio Mac su di giri, utile come semplice stress test da riga di comando. Da Terminale digitiamo:

$ yes > /dev/null & yes > /dev/null & yes > /dev/null & yes > /dev/null &

Attraverso l’utility Monitoraggio Attività potremo vedere il carico di lavoro della CPU:

Per terminare il test digitiamo:

$ killall yes

Assicuratevi di terminare ogni processo, altrimenti le ventole di raffreddamento continueranno  a girare alla massima velocità.

Speedtest a riga di comando

In OS X è possibile eseguire un semplice test di velocità della propria linea dati in download digitando da Terminale il comando:

$ curl -o /dev/null http://speedtest.wdc01.softlayer.com/downloads/test10.zip

Per rendere il tutto più semplice possiamo creare un alias, editando il proprio file .bashrc e aggiungere la riga che segue:

alias speedtest='curl -o /dev/null http://speedtest.wdc01.softlayer.com/downloads/test10.zip'

Così sarà sufficiente digitare al prompt semplicemente:

$ speedtest

 

Unire due o più avi o altri formati video da terminale

Per unire due o più video in unico in un unico file è sufficiente eseguire i seguenti comandi da Terminale:

$ cat video1.avi video2.avi > out.avi
$ mencoder -forceidx -oac copy -ovc copy out.avi -o out_final.avi
$ rm out.avi

Il comando cat legge il contenuto di ciascun file, byte per byte, e lo riscrive nel file di output accordandoli nell’ordine specificato. Si potrebbe pensare erroneamente che sarebbe sufficiente questo ma se si prova ad aprire il file out.avi il lettore video utilizzato indicherà come durata totale quella del primo video. Questo perché legge l’header del primo file. In effetti cat non rielabora il flusso dati in ingresso trattando ogni tipo di file allo stesso modo, a prescindere dalla sua natura.

Pertanto è necessario riscrivere l’header del file in uscita. Ecco quindi il motivo del secondo comando: mencoder rilegge tutto lo stream, sia audio che video, e scrive un nuovo header nel file di output finale. Le opzioni -oac copy e -ovc copy indicano al programma di copiare i flussi audio e video senza rielaborarne il formato, così da rendere il processo estremamente veloce.

Un’ultima nota: mentre cat fa parte del set di comandi standard unix ed è quindi già presente in OS X, mencoder richiedere l’installazione a parte. Io uso MacPorts ed è stato sufficiente installare il pacchetto mplayer:

$ sudo port selfupdate
$ sudo port upgrade outdated 
$ sudo port install mplayer

Tutto qui.

Modifica della lingua utilizzata nella schermata di login del Mac

Mi capitava da diverso tempo che dopo un aggiornamento di sistema la schermata di login del mio Mac appariva con le scritte in inglese e la cosa mi dava abbastanza fastidio. Ogni volta ero costretto ad entrare nelle impostazioni del mio utente, cambiare la lingua e riavviare per poi reimpostarla un’altra volta in italiano. Questa operazione laboriosa mi permetteva di reimpostare la lingua italiana anche nella schermata di login.

Successivamente mi sono reso conto che la cosa non funziona più se sul sistema sono presenti più di un utente. In questo caso l’operazione sopra descritta si limitava a cambiare la lingua dell’utente, non più anche quella di sistema.

Poi ho trovato questa semplice soluzione direttamente sul sito di supporto Apple. E’ sufficiente aprire il terminale e scrivere:

sudo languagesetup

Selezionare quindi la lingua desiderata e infine riavviare (oppure eseguire il logout). L’utente deve avere i privilegi di amministratore.