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Disabilitare la schermata di blocco in Windows 10

E’ possibile disabilitare la schermata di blocco di Windows 10 (e versioni precedenti) andando ad agire su una chiave di registro.

Aprire il Registry Editor (regedit.exe), raggiungere il percorso HKEY_LOCAL_MACHINE\SOFTWARE\Policies\Microsoft\Windows\ e creare (se non esiste) la chiave Personalization.

Creare un nuovo valore di tipo DWORD con il nome NoLockScreen e impostare il valore a 1. Quindi riavviare il sistema.

Per ripristinare la schermata di blocco impostare il valore a 0.

Aggiornare GRUB dopo l’upgrade a Windows 10

Se hai un sistema dual-boot Linux+Windows e hai recentemente aggiornamento Windows alla versione 10, il menù di Grub mostrerà ancora la versione precedente. E’ solo una questione di visualizzazione: il boot loader avvierà correttamente la nuova versione. Occorre quindi aprire con un editor il file di configurazione:

$ sudo gedit /boot/grub/grub.cfg

e modificare a mano la voce di menù. Salvate le modifiche non è necessario fare altro. Al prossimo avvio Grub mostrerà il menù secondo quanto impostato.

Se grub viene aggiornato…

Un aggiornamento di grub potrebbe sovrascrivere queste impostazioni. Per renderle definitive una volta per tutte occorre disabilitare l’os probing. Procedere nel seguente modo:

  1. aprire il file /boot/grub/grub.cfg e copiare il menù entry relativo a Windows.
  2. aprire il file /etc/grub.d/40_custom e incollare il menù entry alla fine.
  3. aprire il file /etc/default/grub e aggiungere la riga GRUB_DISABLE_OS_PROBER=true

Eseguire alla fine comando:

$sudo update-grub2

 

Verifica delle porte in ascolto

Diversamente dall’esempio con nc, utilizzato per verificare se una data porta è aperta o chiusa, il seguente comando emesso dalla console, che fa uso del comando nmap, determina quali sono le porte in ascolto dalla rete per collegamenti TCP:

#  nmap -sT -O localhost

L’output fornito mostra l’elenco delle porte e la tipologia del servizio offerto da ciascuna.

Riunire gli allegati delle mail multi-part

Capita a volte che qualcuno vi invii per e-mail un allegato molto grande e di riceverlo suddiviso in più parti in messaggi separati.

Questo può succedere anche quando si utilizzano quei dispositivi all-in-one che svolgono le funzioni di fotocopiatrice, scanner e fax. Una volta che il documento viene acquisito, la macchina allega il documento generato (solitamente in formato PDF) ad una email che viene poi inviata ad un indirizzo di posta elettronica specificato. Purtroppo se si supera la dimensione massima consentita la maggior parte dei dispositivi divide il documento in più parti che vengono inviate singolarmente in più email separate. Il destinatario dovrà quindi riunirle per poter visualizzare il documento originale.

Ogni allegato viene codificato secondo lo standard MIME. Supponiamo di aver salvato da qualche parte tutte le parti ricevute come part_1, part_2, part_n… Per riunirle è sufficiente aprire la console e inserire questo comando:

$ cat part_1 part_2 <...> | munpack

Il comando munpack per di decodificare dati in formato MIME. Se non fosse presente nel sistema gli utenti Debian/Ubuntu posso installarlo così:

$ sudo apt-get install mpack

Gli utenti Mac possono installarlo direttamente da MacPorts:

$ sudo port install mpack